lunedì 23 luglio 2012

PANE ARABO O PITA


Questa volta non dirò che si tratta di una ricetta che imita il risultato di un’altra ricetta, dalla quale, però si distacca per conservare la propria autonomia e libertà di espressione. No: se la definizione di   pita è “un tipo di pane piatto lievitato rotondo, a base di farina di grano” (Wikipedia) e se (sempre secondo Wikipedia) la pita … viene anche chiamata pane arabo …”, allora questa è la ricetta (o meglio: una ricetta) del pane arabo. Più esattamente è la ricetta di come lo faccio io, con un risultato, mi pare, dignitoso e con un sostenibile dispendio di tempo e lavoro.

 
Ingredienti e dosi per una decina di pagnottelle da g 50

Farina Manitoba: g 300;

acqua tiepida: g 180;

lievito di birra: g 15;

sale: g 6;

zucchero: g 6.
 

Potete notare che sono le stesse identiche dosi della pasta da pizza; e anche i primi tre passi del procedimento sono gli stessi, e li trascrivo copiandoli da quella ricetta.
 

Procedimento

1)    In una capace terrina (circa 3 litri al colmo) mescolate la farina col sale e lo zucchero. Fatevi un po’ di spazio al centro; versatevi l’acqua tiepida e scioglietevi il lievito di birra sgretolandolo fra le dita. Con la mano raccogliete la farina e mescolatela all’acqua, lavorando fino a realizzare un impasto che stia insieme (due minuti).
 

2)    Trasferite l’impasto su un tagliere infarinato, e lavoratelo fino ad ottenere una palla di consistenza omogenea (tre minuti).


3)    Mettete la palla infarinata nella terrina di prima; sigillate quest’ultima con pellicola e lasciatela a riposare in luogo riparato per circa un’ora. La pasta avrà più o meno raddoppiato il suo volume.




4)    Con l’aiuto di una bilancia dividete la pasta (che dovrebbe pesare circa mezzo chilo) in 10 pallottole da 50 grammi (a me ne sono venute solo nove per via dell’intervento del mio nipotino). Lavorate opportunamente le pallottole in modo che la loro superficie risulti liscia e senza crepe (suggerimento, questo, rubato al grande Dario Bressanini), e lasciatele riposare, coperte con pellicola, per una mezz’ora.



5)    Con l’aiuto di un mattarello appiattite ogni pallottola in un disco di 10-11 cm di diametro. Lasciate riposare i dischi, su una base infarinata, coperti, per due o tre quarti d’ora.





6)    Mettete al fuoco medio-alto una padella dal fondo spesso, e quando è ben calda appoggiatevi una o due pagnotte, badando che non si lacerino durante il distacco dal loro supporto: in un paio di minuti e altrettante giravolte si gonfieranno: tenetele al fuoco ancora pochi secondi e lasciatele poi raffreddare in un sacchetto di carta.







Precisazione: il risultato non è così certo e automatico come si potrebbe far credere: può capitare che alcune pagnotte non ne vogliano sapere di gonfiarsi a dovere. Eccone un esempio:



In ogni caso il risultato complessivo è per lo più soddisfacente.





Se poi si vuole essere certi della riuscita, si può usare il forno, invece della padella: ecco qui una prova con sette minuti (ma sarebbe stato meglio fermarsi a sei) a 250°C  con teglia preriscaldata.


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